a cura di Gino De Vita
LE ORIGINI DELLA CHITARRA
Le origini storiche della chitarra affondano le loro radici molto lontane nel tempo: il nome ci riporta all’antica CITHARA o CETRA, anche se la chitarra derivò, da uno strumento di un’altra famiglia, quella del LIUTO.
Dall’invenzione della Cithara ci parla il mito greco. Mercurio fuggi’ un giorno dalla sua culla e rubò il bestiame d’Apollo. Lungo la sua strada raccolse una tartaruga, la svuotò, infilò due rami nei fori del guscio, e li unì con un altro rame trasversale; poi uccise uno degli animali d’Apollo, e ne utilizzò la pelle per ricoprirne il fondo del guscio, e le budella per farne delle corde che tese tra il ramo trasversale ed il guscio stesso. La CETRA, spesso detta anche LYRA, era nata. Quando venne a scoprire il fatto, naturalmente, Apollo si adirò moltissimo; ma il giovane Mercurio riuscì ad ammansirlo con il suono del nuovo strumento, tanto che il Dio arrivò a proporgli un baratto tra la Cetra e tutto il suo bestiame; lo stesso Apollo, in seguito avrebbe perfezionato lo strumento rudimentale e ne avrebbe aumentato il numero delle corde.
N.B: La cetra, un po’ come l’arpa, era uno strumento a corde libere, le corde non potevano essere fermate a diversa altezza, e potevano quindi produrre un solo suono ciascuno. Il Liuto invece permetteva invece questa possibilità, grazie al fatto che le corde erano tese al di sopra di un manico.
La storia degli strumenti a corde, dall’antichità fino al Rinascimento, è complicatissima.
CURIOSITA’: la chitarra, in Spagna, all’inizio del 1800 era piuttosto diffusa, ma non nelle corti, quanto piuttosto nelle botteghe dei barbieri, dove stava appesa al chiodo perché il cliente nella attesa di essere rasato potesse passare il tempo strimpellando un po’.
L’ATTUALE CHITARRA MODERNA NON E’ ALTRO CHE UNA FUSIONE DELLE SEGUENTI CORRENTI E STILI MUSICALI:
LO SPIRITUAL, GLI SCHIAVI E I WORK-SONG
Il 1619 è l’anno in cui il primo nucleo di schiavi catturato sulle coste occidentali dell’Africa arrivò sul continente americano; l’importazione degli schiavi sarebbe diventata illegale, almeno formalmente, solo nel 1808. Gli africani portarono una loro cultura sonora molto complessa. Strumento principe il Banjo.
CAMPAGNA, CHITARRE E COWBOYS
Nelle comunità nordamericane rurali erano usati strumenti che appartengono alla fertile tradizione anglo-scotto-irlandese, come il violino, il flauto, il banjo, spesso all’unisono tra di loro o con il canto. Con l’introduzione della chitarra, s’iniziò a dare una veste armonica a ciò che rimaneva della ballata anglo-irlandese e altre forme emergenti. L’affermarsi della chitarra coincise con la maturazione di una musica country autenticamente e compiutamente americana. La forma avanzata del country prende il nome di Bluegrass. Anni ‘20-’30 nascono e fioriscono: Victor, Columbia, Martin e Gibson.
IL BLUES
La chitarra divenne, in effetti, lo strumento essenziale e dominante del blues, per il prezzo accessibile, per la sua maneggiabilità, per la facilità con cui si possono apprendere i suoi rudimenti, per la sua capacità –soprattutto- di amalgamarsi al canto e di svolgere al contempo funzioni di accompagnamento e di risposta. Il chitarrista “vagabondo” diviene il simbolo, quasi l’incarnazione del blues: nascosto in un vagone merci attraversa il Delta, l’Alabama, di piantagioni in piantagioni, seguendo le stagioni del raccolto. Inizio: Memphis Minnie e Kansas Joe (Chicago), Big Bill Broonzy (dominatore del periodo pre-bellico).
A cambiare il volto furono: Scrapper Blackwell (Indianapolis), Lonnie Johnson (Indianapolis), Robert Johnson (Indianapolis).
IL RHYTHM AND BLUES NEI PRIMI ANNI ’40 SOSTITUISCE IL BLUES. E’ UN MISCUGLIO DI BLUES, DI GOSPEL SONG E DELLO SHOUTING, OVVERO IL CANTO GRIDATO.
Artisti di riferimento: Jimmy Rushing, Big Joe Turner, T.B. Walker, J.L. Hooker, Muddy Waters, B.B. King, Albert King.
LA CHITARRA JAZZ
Interi trattati non soddisfano la spiegazione e l’analisi di quest’argomento, quindi faremo un tracciato dei capiscuola di questo strumento. CHARLIE CHRISTIAN-DJANGO REINHARDT, BARNEY KESSEL, WES MONTGOMERY, JIM HALL, PAT MARTINO, GEORGE BENSON, JIMMY RANEY.
LA CHITARRA ROCK
La conversione di Dylan alla lingua elettrica nel ’65 segno dunque l’avvento di tempi nuovi da lui annunciati. Sulla West Coast, a San Francisco in particolare, la rivolta contro il sistema andava assumendo tinte particolari. Con l’esplosione psichedelica, legata soprattutto all’uso di droghe come l’LSD, nasceva l’Acid Rock. Il Rock perdeva quella componente sensuale e primitiva, tipica degli anni ’50, per farsi astrazioni celestiali, addirittura “funzione religiosa per una nuova era”. In Inghilterra portavoce di questa musica planante furono i Pink Floyd. Altri gruppi in voga i Jefferson Airplane con Jorma Kaukonen, i Doors, i Byrds, Carlos Santana fino ad arrivare al periodo più caldo (66-69) con Jeff Beck, Yardbyrds, Who e il mitico Jim Hendrix con il trio Experience che ebbe molto successo in Inghilterra; e poi ancora abbiamo i Deep Purple, Led Zeppelin, Jimmy Page, Ritchie Blackmore e tanti altri. Da questo periodo si passa al periodo Rock e Fusione e agli Anni ’80.
LA CHITARRA NEL FOLK REVIVAL
Le origini del moderno Folk revival risalgono al 1959. Per folk revival si intende quella corrente musicale che si è posta come obiettivo il recupero delle tradizioni popolari per divulgarle a livello di massa. Nel 1959 George Wein, da 5 anni organizzatore del Newport Jazz Festival, e Albert Grossman, importante produttore discografico, unirono le forze per organizzare il primo Festival Folk di Newport dove furono presenti: Peter Serger, Sonny Terry, Brownie McGhee e il trio Kingstone. Nel 1960 il Newport festival lanciò Joan Baez, nel 1963 Judy Collins e Bob Dylan.
LA CHITARRA OGGI
FRANK ZAPPA, JEFF BECK, ROBERT FRIPP, EDDIE VAN HALEN, PAT METHENY, STEVE VAI, JOE SATRIANI, JOHN SCOFIELD, BILL FRISELL, STEVE LUKATHER, JOE DIORIO, PACO DE LUCIA, AL DI MEOLA, ETC…